Pedone investito e ucciso dall’ambulanza, assolto l’autista del 118

L’incidente a Conegliano, morì il pensionato Adriano Canzian: secondo la difesa aveva attraversato in modo improvviso e pericoloso. Nessuna responsabilità per il conducente del mezzo di soccorso che aveva sirene e luci accese

L'incidente in viale XXIV Maggio a Conegliano
L'incidente in viale XXIV Maggio a Conegliano

Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. Esce dal processo nel migliore dei modi F.T., 64 anni di Vittorio Veneto (difeso dagli avvocati Francesca e Giovanni Beraldo), l’autista dell’ambulanza del 118 che la sera dell’8 febbraio dell’anno scorso investì e uccise a Conegliano Adriano Canzian, pensionato di 75 anni.

L’imputato era accusato di omicidio stradale. L’investimento mortale avvenne verso le 23 in viale XXIV Maggio, nel quartiere di Monticella, al confine tra Conegliano e San Vendemiano. L’ambulanza si stava dirigendo verso l’ospedale di Conegliano a sirene spiegate, per il trasporto d’emergenza di un paziente in rianimazione, in quel momento Canzian stava attraversando la strada tenendo al guinzaglio i suoi due cani.

Nell’impatto il pedone fu sbalzato per alcuni metri dall’altra parte della strada, all’altezza del distributore Q8. Il personale del 118, rimasto illeso, prestò subito i soccorsi al 75enne, ma l’uomo morì sul colpo, come anche uno dei due cagnolini. Dalle indagini emerse che quel tratto di via XXIV Maggio era in rettilineo, oltre ad essere ben illuminato, ed è risultato anche che, poco prima dell’impatto, la vittima avesse già cominciato l’attraversamento della carreggiata.

Nel corso dell’udienza preliminare davanti al giudice Piera De Stefani, la difesa di F.T. ha sostenuto che il pedone aveva compiuto l’attraversamento in modo rapido, inatteso e imprevedibile così da escludere ogni responsabilità del conducente dell'ambulanza che procedeva regolarmente con lampeggianti e sirene in funzione. La difesa ha richiamato le particolari condizioni di tempo e di luogo del sinistro, la deposizione del teste oculare nonché i rilievi della Polizia Stradale. Grande soddisfazione dei legali, gli Francesca e Giovanni Beraldo, oltre ovviamente del sindacato Nursing Up di Treviso. 

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