Conegliano, beneficio pubblico ex Zanussi. Chies: «Opere per 22 milioni»

In Consiglio comunale i numeri del piano edilizio della Grigolin, ma è scontro aperto sulle cifre. L’opposizione: «Mancano all’appello otto milioni di oneri di costruzione»

Diego Bortolotto

Il progetto dell'ex Zanussi è stato il tema chiave del consiglio comunale di Conegliano e, al di là dei cavilli burocratici, il sindaco Fabio Chies ha fatto sapere che il Gruppo Grigolin con la realizzazione dell’intervento donerà al Comune opere per più di 22 milioni di euro.

«Il protocollo d'intesa è finalizzato all'accordo pubblico-privato, la decisione definitiva sarà del consiglio comunale – ha premesso il sindaco Fabio Chies - è stata ridotta la volumetria e non è nostra volontà aumentare la cubatura. Le bonifiche saranno a carico del privato e deve pagarsele».

I numeri forniti dal primo cittadino di Conegliano evidenziano prima di tutto un fatto: il Gruppo Grigolin donerà 10 milioni in più rispetto al previsto.

«Il contributo di costruzione ammonta a circa 4 milioni di euro – ha spiegato il sindaco Chies – il totale di opere pubbliche è di 22,7 milioni a fronte di 12 milioni che il privato dovrebbe dare al Comune. Quindi c'è un delta a favore del pubblico è di oltre 10 milioni di euro. Il beneficio pubblico è più che evidente».

Opposto il parere del consigliere Alessandro Bortoluzzi, che ha evidenziato l'esonero del contributo di costruzione: «Come è possibile che il sindaco e la giunta comunale abbiamo deciso di non richiedere 8 milioni 331mila euro al privato. Deve decidere il consiglio comunale».

L'interpellanza era stata presentata dallo stesso Bortoluzzi, prima che emergesse l'accordo già siglato a gennaio, un accordo preliminare tra Comune e Conegliano Real Estate, l'immobiliare del Gruppo Grigolin.

«Sindaco ha sparato dai numeri che non ci sono nel protocollo – ha tuonato Bortoluzzi – Opere pubbliche non meglio definite, l'unica cosa chiara e firmata è che abbiamo rinunciato a 8 milioni di euro. Sindaco di quello che ha detto non c'è nulla di scritto».

Un accordo pubblico-privato per riqualificare i 120mila metri quadrati, che diventeranno il Borgo Verde predisposto dall'archistar Stefano Boeri. «Non elaboro io questi numeri, li hanno forniti i tecnici», ha replicato il sindaco Chies.

Il consigliere di minoranza aveva chiesto di presentare delle slide in consiglio. Ma il regolamento non lo prevedeva. Si è quindi deciso in una riunione d'urgenza dei capigruppo che le slide non possono essere proiettate.

Per la prima volta nella sua storia, ieri il consiglio comunale è andato in diretta streaming video.

Come al solito la presenza in aula del pubblico è stata esigua, ma più persone hanno potuto così seguirla a distanza, con immagini oltre che nell'audio.

In apertura si è svolta l'audizione su Casa Fenzi, con il presidente Karim Zambon e il direttore Paolo Piazza. Il cda della casa di riposo ha evidenziato una serie di criticità che ha dovuto risolvere dopo il suo insediamento.

Oltre alla nota mancanza di un certificato anti incendio, è emerso come alcuni dipendenti in passato avessero “occupato” le stanze destinate agli anziani autosufficienti.

Ora anche quella questione, che qualcuno credeva fosse diventato un “diritto acquisito”, è stata risolta e le stanze tornare a disposizione degli ospiti. 

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