Delitto Ceschin, il sicario di Margherita tradito dalla scatola nera dell’auto

Due sopralluoghi a gennaio e ad aprile 2023 nelle case abitate dalla Ceschin a Conegliano e in provincia di Padova: i carabinieri lo hanno scoperto grazie all’analisi del sistema gps del suo veicolo

Marco Filippi
La palazzina di via 28 aprile dove viveva Margherita Ceschin
La palazzina di via 28 aprile dove viveva Margherita Ceschin

Uno a gennaio e l’altro ad aprile del 2023. Prima di ucciderla nel giugno successivo, nell’appartamento di via 28 Aprile a Conegliano, il dominicano Sergio Antonio Luciano Lorenzo, arrestato per omicidio, aveva già fatto due sopralluoghi nelle abitazioni dove era solita vivere Margherita Ceschin: quella appunto di Conegliano e l’altra a Cervarese Santa Croce, in provincia di Padova, vicino alla quale abita Francesca Lorenzon, una delle due figlie.

La vicenda 

L’inquietante episodio, che per l’accusa rappresenta un ulteriore tassello che dimostra la premeditazione dell’omicidio, commissionato dall’ex marito Enzo Lorenzon, è stato scoperto dai carabinieri che hanno depositato in procura, poche settimane fa, un corposo plico di documenti sul caso.

In altre parole, a tradire il sicario sudamericano di 39 anni, residente con la moglie italiana a Olmi di San Biagio, è stata la scatola nera installata nella sua Nissan Qashqai, un sistema di localizzazione satellitare gestito da una società di Roma.

Un dispositivo elettronico dotato di gps che registra una serie di dati relativi ai movimenti dell'auto, nonché tutti gli spostamenti e lo stile di guida del conducente. In genere, gli automobilisti lo installano nel proprio veicolo anche per abbattere i costi della polizza assicurativa.

Dopo aver richiesto alla Octo Telematics spa di Roma, la società che gestisce la scatola nera, e analizzato i tabulati degli spostamenti della Nissan del presunto sicario a partire dal primo gennaio, gli investigatori hanno scoperto che Sergio Antonio Luciano Lorenzo aveva già fatto due sopralluoghi nelle case abitate da Margherita Ceschin: il 15 gennaio 2023 in via 28 Aprile a Conegliano e l’8 aprile 2023 in via Colbachini a Cervarese Santa Croce.

Andando per ordine cronologico, domenica 15 gennaio la Nissan Qasqai in uso al dominicano si è messa in moto alle 14.58 e alle 15.51 viene parcheggiata in via Galilei a Conegliano a 170 metri dall’abitazione di Margherita Ceschin.

La ricostruzione 

Alle 15.57, l’auto riparte per arrivare in viale Venezia, nel parcheggio del negozio Pittarosso, a 330 metri dall’appartamento della pensionata, dove vi rimane fino alle 16.12.

Evidentemente, secondo gli investigatori, il dominicano voleva valutare da posizioni diverse i vari percorsi e le vie di fuga. Dopo le 16.12 la Nissan riparte per andare, dopo una sosta a Susegana, in via san Romano a Ponte di Piave, dove abita Lorenzon e vi rimane per quasi un’ora.

Nel pomeriggio dell’8 aprile successivo, Luciano Lorenzo parte a bordo di un’altra auto verso la provincia di Padova. Ma i carabinieri riescono comunque ad accertare, grazie ai tabulati telefonici, che alle 15.30 il cellulare del dominicano aggancia le celle installate a Cervarese Santa Croce.

Lì in via Colbachini, Francesca, la figlia di Margherita Ceschin e di Enzo Lorenzon, ha una casa dove la madre è solita soggiornare per un po’ di tempo e aiutare la figlia badando ai nipoti. In quel periodo Margherita Ceschin soggiornava proprio in via Colbachini e vi rimaneva fino al 25 aprile successivo.

Dai tabulati telefonici emerge che Luciano Lorenzo rimane a Cervarese per pochi minuti, fino alle 15.36. Oltre un’ora dopo, Luciano Lorenzo è di nuovo a San Biagio, dove abita. In quel caso, la Nissan Qasqai era rimasta in uso alla moglie. 

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