Cereria Pietro Torri per i suoi presepi clienti da tutta Italia
Nata 120 anni fa per fare candele, ha cambiato vocazione Vi si vendono anche statuine fatte a mano da 500 euro e più

Anno 1897: Guglielmo Marconi brevetta la radio, nascono Giovanbattista Montini, il futuro papa Paolo VI, e la Juve; viene pubblicato "Dracula".
E a Treviso nasce, affacciata su piazza San Vito, la Cereria Pietro Torri, poi divenuta un tempio per i presepisti di tutta Italia.
Oggi, 120 anni dopo, è una delle botteghe storiche di Treviso e non ha più nulla a che vedere con l'industria stearica. «Mio nonno, di cui porto il nome - spiega oggi Pietro Torri Jr. - morì due mesi prima che nascesse mio padre Enzo. A prendere in mano tutto fu mia nonna Teresa, bella tempra di capitana. Qui si facevano candele e i clienti erano innanzitutto i parroci, anche quello del Duomo, e il vescovado tutto. Fornivamo anche la parrocchia di Riese e il futuro papa e santo, Pio X, regalò a mia nonna, in segno di affetto, una scatolina in argento.
Si lavorava, quindi, finchè non arrivò la guerra e quel maledetto bombardamento del 7 aprile del 1944 che distrusse tutto ciò che stava alle spalle dell'attuale facciata della bottega. La fabbrica venne cancellata e papà Enzo si rimboccò le maniche: fu la fine della fabbrica delle candele, restò il nome "P.Torri Cereria". «Ma per svoltare - racconta Pietro Jr. - mio padre decise di farne un negozio di detersivi e saponi per la pulizia personale e della casa. Fui io, per passione, a puntare tutto sul Natale. Prima di tutto specializzandomi in decorazioni per l'abete, poi puntando sui presepi».
Dal 1983 i Torri - in negozio, consapevole del capitale culturale e di tradizione da custodire, a continuare la tradizione c'è la figlia Elena - hanno anche rilevato da una tabaccheria di S. Agostino la licenza per vendere giocattoli e articoli di cancelleria - ma è il Natale il fulcro della nuova tradizione dei Torri.
Le vetrine che si affacciano su piazza San Vito sono meta di pellegrinaggio di appassionati e tifosi. E, all'interno, sugli scaffali, ci sono statuine di ogni genere e di tutte le tradizioni artigianali. Quelle in terracotta siciliane monofirma, quelle di terracotta realizzate da due "maestri" napoletani, quelle in legno firmate da 10 scultori della Valgardena. Quelle siciliane sono dei veri e propri "must" per collezionisti («Guardi questo pastore, è un pezzo da 530 euro») realizzati personalmente da una signora della Trinacria, Angela Tripi, considerata una specie di Rodin del settore.
Naturalmente ci sono anche altre statuine più risparmiose e accessibili ai più. «Ma i collezionisti cercano quelle belle - dice Pietro - Una curiosità: tanti si sono appassionati venendo a Treviso per le mostre goldiniane. E tornano con frequenza a fare ordini da Firenze, Milano, Bergamo, Verona, Venezia e tutta la parte alta dello Stivale. In buona parte catturo le novità alla fiera "Festivity Omi" di Milano. Cominciamo a fare gli ordini già i primi di aprile. E io me la godo a scartare quelle statuine. Ho un debole per quelle di 18-19 centimetri che utilizzo per fare il mio personale presepe a casa, nel caminetto. Certo, un presepe d’autore, ma non faccio solo quello. Qui abbiamo anche tutti gli accessori per il presepe e bellissimi plastici in sughero preconfezionati dalle parti di Napoli, che io mi diverto a riempire di ogni genere di statuine, per vendere il tutto già montato. Certo una faticaccia e presepi di alto valore, che risparmiano a qualcuno la faticaccia di costruirli, ma sono delle fuoriserie da tenere ben custodite. Ne faccio dai 15 ai 20 all'anno e me la godo un sacco. Clienti illustri? C'è la privacy,» ma il nome di un politico me lo ricordo bene e lo tengo per me. Anche la figlia Elena fa il presepe per sè e usa statuine di un certo pregio. «Ma i presepi per gli altri li lascio fare a papà».
La bottega fornisce anche i meccanismi giorno-notte per gli sfondi, fontane e laghetti per acqua corrente, statuine di personaggi che si muovono: vasai, fabbri, pastori che sorvegliano pentoloni, falegnami e molto altro. Resta ancora la vendita delle decorazioni per gli alberi natalizi. «Mai abbandonata», ribadisce paròn Pietro,«e con riferimento alle palline e ai decori di vetro che arrivano da Italia, Germania, Polonia, Romania». Ma le palline in cristallo si rompono facilmente. «Noi ci contiamo...».
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