Caritas ristruttura la mensa dei poveri «Pronti a ripartire»

CASTELFRANCO
Nuovi bagni e una mensa completamente ristrutturata e ampliata per i meno fortunati: la Caritas castellana inaugura martedì alle 17, giorno di San Liberale – patrono della città – gli spazi rinnovati al piano interrato del palazzetto dello sport. Un’operazione che era prevista da tempo e realizzata dalla parrocchia del Duomo (proprietaria di parte dello stabile) con un contributo di Castellana Solidale. Un servizio quello offerto da quaranta volontari a rotazione che, per quanto riguarda la mensa, non si è interrotto con la pandemia. Grazie alla Camst che ha fornito gratuitamente i pasti “su vassoio” il servizio è stato erogato per 363 giorni su 366 nell’ultimo anno, servendo 5.400 persone con una media di dodici al giorno. Le norme impedivano agli utenti di pranzare al coperto e quindi dovevano arrangiarsi sugli spazi esterni.
Purtroppo, però, continueranno ad essere in vigore norme che vietano le consumazioni negli spazi chiusi: «Su questo stiamo attendendo lumi sul fronte normativo», spiega il responsabile della Caritas Silvano Sabbadin, «per capire quando sarà possibile ritornare al servizio come veniva offerto prima».
Ma oltre alla mensa sono stati rinnovati anche i bagni che offrono l’opportunità di fare una doccia, mentre sarà offerto un servizio in più, quello della lavanderia: «Gli abiti degli utenti», aggiunge Sabbadin, «potranno essere lavati e sanificati prima di essere nuovamente indossati, ma potranno anche avere un completo ricambio».
Sul fronte della lotta alla povertà c’è anche la questione del “tavolo” che doveva vedere insieme Comune e volontariato: «Non è intenzione di questa amministrazione la costituzione di un tavolo permanente: siamo invece disponibili a un confronto annuale sulle nuove povertà», ha detto il sindaco Stefano Marcon.
«Finalmente una posizione chiara ed esplicita», ha replicato il capogruppo della coalizione di centrosinistra Sebastiano Sartoretto, «ma noi la pensiamo in maniera completamente opposta, perché riteniamo che il contributo che possono dare le associazioni in termini di progetti e di idee sia importante anche nella gestione delle risorse del Comune su questo tema». —
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