Cardiologo ed eroe per caso Cernetti “Castellano dell’anno”

È il dottor Carlo Cernetti, primario di cardiologia all’ospedale di Treviso, il “Castellano dell’anno”. La proclamazione è avvenuta ieri all’Albergo Roma durante la cena di apertura delle manifestazioni del radicchio variegato di Castelfranco organizzata dalla Pro loco.
La scelta
È stato il consiglio dell’associazione a scegliere il nome di Cernetti: «Com’è scritto nella targa che gli abbiamo consegnato – spiega il presidente della Pro loco, Roberto Pinto – Cernetti si è contraddistinto sempre per la sua grande professionalità ma anche per la sua semplicità nella vita di ogni giorno». Recentemente Cernetti è salito all’onore delle cronache anche per un altro motivo: è stato lui, che per caso si trovava lì, a mettere in campo le proprie competenze professionali e coordinare i soccorsi che hanno permesso di salvare la vita a un 62enne finito nelle acque del Muson, il primo novembre scorso, dopo che Simone Perin coraggiosamente era riuscito a riportarlo a riva. «Anche questo un elemento che descrive la personalità di Cernetti», aggiunge Pinto.
Il curriculum
Cinquantuno anni, Carlo Cernetti è nato a Castelfranco: ex allievo del liceo Giorgione, si laurea in medicina e si specializza in cardiologia all’università di Padova, quindi consegue una specializzazione europea in angiologia. Docente di interventistica cardiovascolare, era ritornato a Castelfranco dove aveva iniziato la carriera nel 2009 per assumere il primariato di cardiologia, dopo otto anni trascorsi all’ospedale di Mirano. Esperto in diagnosi e terapia delle cardiopatie e interventistica cardiovascolare coronarica, carotidea e renale, Cernetti è un luminare nell’emodinamica, cioè nello studio e nella trattazione delle patologie legate alla circolazione del sangue. Nell’aprile di quest’anno assume la guida della cardiologia del Ca’ Foncello ma continua a operare un giorno alla settimana anche al San Giacomo.
Il futuro
Per la Pro loco quella tenutasi ieri davanti a cento commensali con un menù rigorosamente a base di radicchio variegato è la prima edizione del premio: «Abbiamo già deciso che la riproporremo anche il prossimo anno – spiega il presidente Pinto – sempre nell’ambito delle manifestazioni del prodotto castellano per eccellenza. L’idea è partita dal fatto che non esisteva un riconoscimento di questo tipo: c’è il “Giorgione d’oro” con cui il Panathlon premia i migliori atleti castellani, c’è il “Radicchio d’oro” promosso da Egidio Fior che però ha una dimensione nazionale. Abbiamo voluto aggiungere un tassello che mancava e che vedrà dare il giusto riconoscimento a una persona che ha dato lustro alla nostra città».
Radicchio in piazza
Oggi l’attività della Pro loco per il radicchio si sposta in piazza Giorgione per quella che è la prima giornata degli eventi dedicati al radicchio, dove saranno presenti 16 bancarelle di “Campagna amica” della Coldiretti che proporranno il “fiore che si mangia” e tante altre specialità locali ma soprattutto quattro chef castellani, ovvero lo stellato Nicola Dinato di Feva, Fabio Cattapan di Pironetomosca, Giuseppe Agostini della Terrazza Roma e il presidente di Assocuochi Treviso Alcide Candiotto che dalle 9 alle 19 sforneranno manicaretti a base di variegato castellano. Poi, da venerdì prossimo, la palla passerà ai Ristoranti del Radicchio che con l’installazione di uno stand animeranno per quattro giorni piazzetta 24 Maggio all’ombra della torre. —
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