Continua a perseguitare l’ex, condannato a 3 anni e 2 mesi
Un cinquantenne di Carbonera ancora a processo dopo una precedente condanna. Oltre che per stalking, doveva rispondere dei mancati alimenti per il figlio minore
«Fa in modo che mi tocchino la liquidazione per colpa tua e ovunque tu sia ti trovo e ti uccido».
Era spesso una delle frasi che un cinquantenne di Carbonera ripeteva alla moglie, dalla quale negli anni precedenti aveva divorziato.
E a nulla era servita una precedente condanna per stalking, emessa dal tribunale di Treviso, il primo febbraio del 2022. Incurante del fatto che l’ex moglie potesse di nuovo denunciarlo, lui andava dritto per la propria strada, continuando a minacciarla di morte e a insultarla.
Il 17 dicembre, in un’aula del tribunale di Treviso, l’uomo è stato processato in rito abbreviato e condannato per la seconda volta per stalking, oltre che per danneggiamento e per il mancato versamento dei 300 euro mensili di alimenti per il mantenimento del figlio.
Il giudice Carlo Colombo ha usato la mano pesante, vista la recidiva specifica e reiterata: tre anni e due mesi con una provvisionale per la donna, parte civile nel processo con l’avvocato Antonella Picco.
I fatti si svolgono nel periodo tra il 21 giugno e il 19 agosto del 2022. È nel corso delle telefonate per mettersi d’accordo sulla gestione del figlio minorenne che si moltiplicano le minacce e negli incontri per consegnare il figlio si sfiorano i contatti fisici tra l’imputato da una parte e la moglie e il suo nuovo compagno dall’altra.
Un giorno, a Carbonera, quando la donna era andata a prendere il figlio, era stata costretta ad asserragliarsi dentro il veicolo del compagno per evitare scontri fisici.
In quell’occasione il cinquantenne di Carbonera aveva preso a calci lo specchietto retrovisore e il parafanghi posteriore dell’auto, danneggiandoli seriamente.
Il tutto davanti al figlio minorenne, sotto choc. Solo l’intervento dei carabinieri evitò che la situazione degenerasse. L’uomo, inoltre, è stato anche condannato per non aver ottemperato al versamento dei 300 euro mensili per il mantenimento del figlio minorenne e dei soldi per le spese straordinarie.
Il legale dell’imputato ricorrerà con ogni probabilità in Corte d’Appello contro la sentenza.
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