Cannabis terapeutica solo a Treviso L’utente protesta Benazzi provvede

CASTELFRANCO
Per oltre un anno ha dovuto recarsi ogni mese a Treviso per procurarsi un farmaco che, chissà perchè, non potevano ritirare a Castelfranco. Ma ora queste trasferte non serviranno più: appena saputo dell'inconveniente, l'Usl ha subito preso provvedimenti: d'ora in poi sarà disponibile nella farmacia ospedaliera del San Giacomo. Il problema riguardava una persona anziana invalida al cento per cento che era sottoposta ad una terapia antidolore, seguita direttamente dall'ospedale castellano. Il farmaco in questione era la cannabis in gocce, in altri termini la marijuana a scopo terapeutico che viene prodotta dallo Stabilimento Farmaceutico Militare di Firenze, secondo precisi requisiti e richieste, vista la natura del farmaco. Ma non c'era nessun problema per il reperimento. La boccettina arrivava regolarmente da Firenze a Treviso quando veniva ordinata. Però da qui non c'era verso di farla arrivare a Castelfranco. «Il motivo non è mai stato chiarito – spiega il figlio dell'anziana – sta di fatto che ogni mese dovevamo prendere la macchina e fare un viaggio di due ore tra andata e ritorno, dovendo chiedere permessi di lavoro perchè la farmacia ospedaliera di Treviso è aperta solo in determinati orari. Abbiamo anche provato la strada di averla a pagamento presso una farmacia vicina alla nostra abitazione, ma la particolarità del farmaco chiede, a quanto abbiamo capito, che ci deve essere comunque un passaggio per l'ospedale castellano. Credo che la cosa si commenti da se: parliamo di due ospedali all'interno della stessa Usl, la terapia ci viene indicata dall'ospedale di Castelfranco, ma noi dobbiamo andare a Treviso. Eppure è un diritto del paziente poter ritirare un farmaco presso il presidio ospedaliero più comodo. E ci ci risulta che gli altri ospedali della provincia si facciano mandare questo farmaco presso le loro farmacie». Ma a Castelfranco, stranamente, no.
«Da considerare – continua – che qui stiamo parlando di una paziente invalida al cento per cento. Se non poteva contare sull'aiuto dei familiari, come avrebbe potuto fare per ottenere quello che le era stato prescritto dal medico?»”. La cosa ha trovato soluzione in poche ore non appena l'Usl ha saputo del caso: il direttore generale Francesco Benazzi, proprio in riferimento alle condizioni della paziente, ha dato ordine che il farmaco venga consegnato presso il San Giacomo. —
D.N.
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