Vandali al bivacco dei Loff, danni e escrementi sul pavimento: «Ora denunceremo»

L’ennesimo assalto al rifugio è avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 gennaio: divelta la porta, frantumato il vetro della finestra, escrementi in libertà. «Gli autori sono ignoti ma è stato avvistato un gruppo di giovani»

Francesco Dal Mas
La devastazione al rifugio
La devastazione al rifugio

 

Il Bivacco dei Loff è stato vandalizzato anche nei giorni scorsi, nella notte del 2 gennaio. È una brutta tradizione della prima settimana di ogni anno. «Almeno 3 mila euro di danni» ammette, amareggiato, Peter De Mari, presidente dell’associazione Amici Rifugio dei Loff. Porta d’ingresso divelta, per bruciarne alcune parti in legno. Frantumato il vetro della finestra. Almeno una trentina di bottiglie di vetro disperse all’interno e all’esterno. Alcune lanciate contro i sassi, con vetri sparsi ovunque, rimasugli di alimenti. E ancora, cartacce, borse di plastica lanciate lungo il ripido versante della montagna ed escrementi umani in libertà. Chi è salito il 3 gennaio ha trovato un disordine indescrivibile.

de mari: «sporgeremo denuncia»

Il bivacco si trova a 1140 metri di altezza ed è una delle mete escursionistiche più suggestive delle Prealpi Trevigiane, un balcone sulle Colline Unesco, la pianura, con all’orizzonte la laguna, da una parte e il Golfo di Trieste, dall’altra.

«Gli autori sono ovviamente ignoti, ma un taglialegna che il 2 gennaio si trovava nel bosco della valle di San Daniele, ha incrociato verso le 16 un gruppo di giovani, tra i 25 ed i 30 anni, che, carichi di zaini, s’incamminava verso il ripido sentiero – racconta De Mari – Speriamo in qualche modo di arrivare alla loro identificazione, attraverso la videosorveglianza di Cison, paese che il gruppo ha attraversato in auto. Martedì formalizzeremo la denuncia ai carabinieri».

De Mari non si lascia scoraggiare da questo ennesimo episodio di vandalismo, ma ne sottolinea comunque la gravità. «Siccome atti dello stesso genere si compiono ad inizio d’anno, ormai da qualche tempo, non è escluso che sia il solito gruppo di sconsiderati – afferma – Non siamo in presenza di ragazzate, perché chi affronta il sentiero dei Loff da Cison, anziché dal passo San Boldo, ha una qualche esperienza di montagna, di sicurezza nelle salite su versanti ripidi, di forza fisica». Il bivacco, in quanto tale, è accessibile a tutti. La proprietà è del Comune di Cison, anche se la gestione è di un gruppo nutrito di volontari che ogni anno provvede alla manutenzione ordinaria e straordinaria, con interventi talvolta costosi.

I precedenti

L’ultimo danneggiamento era stato scoperto nel febbraio 2024: spaccato lo storico tavolo in legno all’interno del bivacco, imbrattata con escrementi e vomito l’area esterna. I pezzi del tavolo erano stati poi impiegati per cercare di accendere il fuoco nella stufa.

«Per fortuna, non tutti gli escursionisti si comportano allo stesso modo – riferisce De Mari –. L’ultima notte dell’anno ci sono stati una decina di ragazzi e come abbiamo constato la mattina dopo avevano lasciato l’ambiente più pulito di prima».

Gli Amici dei Loff contano peraltro su una grande generosità: sono i molti a voler contribuire all’attività dell’associazione. Anche aziende, come la Sogno Veneto di Sernaglia che negli ultimi anni ha donato due decespugliatori. Ogni anno il bivacco ospita la festa per tutti gli amici e don Alessio Magaga, responsabile della comunicazione per la diocesi di Vittorio Veneto, sale per celebrare la messa.

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