Bimbo morto a 11 mesi all’asilo nido: «Morte improvvisa, nessun rigurgito»
I primi riscontri dall’autopsia di Alessandro Izzi, morto all’asilo nido “Raggio di Luna” a Porcellengo di Paese, escluderebbero responsabilità delle maestre
Il piccolo Alessandro Izzi, il bimbo di 11 mesi morto il 29 settembre scorso mentre stava facendo il riposino pomeridiano all’asilo nido “Raggio di Luna” a Porcellengo di Paese, potrebbe essere stato colpito dalla sindrome da morte improvvisa del neonato.
Quella che più comunemente è nota come “morte bianca”. Sono le indiscrezioni che trapelano dall’indagine scattata, come atto dovuto, all’indomani della tragedia.
Ci sarebbe infatti un primo informale esito dell’autopsia affidata dalla procura di Treviso al medico legale Alberto Furlanetto, affiancato da uno specialista in anatomopatologia infantile.
Le vie respiratorie del bimbo non sarebbero state trovate ostruite e quindi ciò escluderebbe l’ipotesi di un rigurgito. Inoltre le indagini attesterebbero che la morte del piccolo di 11 mesi non sarebbe stata causata da un comportamento negligente delle operatrici dell’asilo che anzi avrebbero fatto coricare il bambino nella maniera corretta, come peraltro sarebbe confermato dalle analisi fatte sul lettino.
Com’è noto, la Procura come atto dovuto indagò le tre maestre d’asilo che lavorano al “Raggio di luna” per omicidio colposo. Si tratta di Rachele Maria Pezzillo, 36 anni di Paese, Giulia Cavasin, 27 anni di Vedelago e Sara Amedea Gambardella Faggian, 32 anni (difese dagli avvocati Alessio Morosin di Venezia, Giovanni Schembri e Fabio Busnardo). Nei loro confronti, come atto dovuto, la Procura ipotizzava l’omessa vigilanza e aveva disposto, nell’immediatezza, il sequestro di cuscino e lenzuola del letto con le quattro sponde dove riposava il bimbo.
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