I primi cento anni del Besta di Treviso
Il 26 marzo l’evento per celebrare l’istituto superiore di Borgo Cavour che conta mille studenti. Il viaggio nella storia dell’area che fu zuccherificio e caserma, fino al corso sull’e-commerce

Su quel sito sorse presumibilmente un monastero, collegato alla chiesa di Sant'Agnese: fu raso al suolo in epoca napoleonica, esistono mappe che indicano una pianta rettangolare. Poi trovarono posto uno zuccherificio, una caserma, pure un deposito comunale.
«E sempre qui, abbattendo l'edificio esistente, fu eretta nel 1932 l'attuale scuola», spiega la preside Renata Moretti. Le rivelazioni sul lontano passato dell'attuale sede del Besta di Treviso sono frutto delle ricerche recenti dell'istituto professionale di Borgo Cavour.
Anniversario
Ricerche legate all'imminente ricorrenza a tre cifre: mercoledì 26 marzo l'istituto, fra i più longevi di Treviso, festeggerà infatti i 100 anni dall'istituzione, con un evento in programma all’aula magna del Duca degli Abruzzi (dalle 10) che riunirà ex alunni, docenti, dirigenti (oltre all'associazione Treviso Sotterranea che relazionerà sulle radici del palazzo del Besta).
Sì, perché quella che è stata per decenni "la scuola delle segretarie d'azienda", battezzò le lezioni nel 1925, avendo Palazzo Scotti come prima sede (e Renzo Brevedan come primo preside). Poi, sette anni dopo, il trasloco nell'odierno edificio, ricostruito ex novo.
Interessante evidenziare come il Besta nacque per rispondere a una precisa richiesta scritta del Comune e Camera di Commercio datata luglio 1924: «La necessità di una scuola commerciale, accanto al già esistente Riccati, che potesse garantire una formazione di più breve durata», sottolinea l'attuale dirigente Moretti.

L'istituto - del 1939 l'intitolazione a Fabio Besta, padre della ragioneria, docente universitario di calcolo e computisteria a Ca' Foscari - ha formato almeno quattro generazioni di segretarie: complice pure la qualifica triennale, rimasta in auge fino agli Anni '90, è stato la meta privilegiata per chi volesse imparare a far di calcolo e a utilizzare la macchina da scrivere.

Ha vissuto tutta l'evoluzione della scrittura meccanica e del computer: oggi conta una decina di laboratori d'informatica ultra smart (l'ultimo in ordine di tempo, realizzato con fondi della scuola, è costato 100 mila euro), pure un'aula di videoproduzione allestita col Pnrr. La modernità a intrecciarsi con il prestigio della sede.
Aula storica
Per chi vuole regalarsi invece un tuffo nel passato, c'è un'aula storica che abbraccia registri e libri antichi (oltre 400), risalenti pure all'Ottocento.

«E, nel corso dei decenni, si è evoluta anche la proposta didattica del nostro professionale: le segretarie d'azienda non ci sono più, sostituite dall'indirizzo commerciale. Poi, in tempi più recenti, è stato aggiunto il socio-sanitario, aprendo una succursale in via Medaglie d'Oro a San Lazzaro. Pochi anni fa, abbiamo inserito anche l'altro indirizzo in servizi culturali e dello spettacolo», racconta la dirigente.
Tra scuola e lavoro
La scuola somma oggi 1.054 studenti, incluse le tre classi del serale (circa 140 gli insegnanti). Ed è un istituto che, già in tempi non sospetti, ha cercato di accorciare il più possibile la distanza fra scuola e mondo del lavoro. Una questione atavica, spesso motivo di dibattito.
«Invece al Besta il preside Carmelo Ruggeri, una colonna dell'istituto, in carica dal 1983 al 2011, introdusse, già negli Anni '90, i partenariati con le aziende», rivela Moretti, «si organizzavano persino tirocini con Alitalia. Senza scordare i professori Antonio Bernardi e Paolo Mangiameli, autentici pionieri: nel '94 inventarono un corso sull'E-Commerce, quando forse quel termine ancora non esisteva».—
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