Basket. Tvb, niente impresa a Masnago

A Masnago la Nutribullet risale dal meno 16, ma non basta. Sulla sirena Macura sbaglia la bomba per il supplementare

Federico Bettuzzi
La Nutribullet torna sconfitta da Masnago contro la Openjobmetis
La Nutribullet torna sconfitta da Masnago contro la Openjobmetis

I dettagli fanno sempre la differenza, anche a Masnago.

Specie in uno sport tattico e tecnico come la pallacanestro in cui la minima distrazione o il particolare apparentemente insignificante può cambiare l’andamento o il risultato di una partita, come quella di domanica 12 gennaio. Chiedere per referenze a JP Macura, uno specialista del tiro pesante, che sulla sirena fallisce la sesta bomba su sette tentativi personali. Non è un tiro qualsiasi, quello dell’ex Tortona: era la tripla dell’overtime che però finisce stampata sul secondo ferro.

È così che si conclude il girone d’andata di TvB nel campionato 2024-25, con l’ennesima sensazione di amaro in bocca per quel che sarebbe potuto accadere e invece non si è verificato.

In fondo la Nutribullet osserverà la Coppa Italia in televisione per semplici dettagli. Come il fallo di Bowman nel finale di Sassari e i troppi errori decisivi compiuti negli ultimi due minuti di gara sul parquet varesino.

La cronaca

Dopo aver approcciato malissimo la gara (17-5 al 5°, 48-33 al 18°), Treviso era riuscita nell’incredibile impresa di riaprire una partita che pareva chiusa a doppia mandata all’intervallo. Merito della difesa di squadra e non solo, dell’energia di Torresani che è sempre più utile, dell’aggiunta di Jordan Caroline che non sarà mai Olisevicius ma sa aggiungere stazza in area e mani dolci al tiro, dei soliti Bowman e Paulicap che non si arrendono mai. Con questi meravigliosi protagonisti Tvb rovescia la metaforica frittata in un terzo quarto quasi incredibile.

Sulla seconda bomba di Johnson per il 61-45 al 22° in pochi avrebbero scommesso su un possibile ribaltone ospite. Invece con un potentissimo break di 0-17 la Nutribullet ci riesce: Vitucci con Caroline può riproporre i quintetti piccoli, da corsa, che tante soddisfazioni avevano regalato in precedenza e proprio l’ex Trento è il motore dell’ondata biancoceleste che trasforma la partita da un soliloquio lombardo in un prolungato testa a testa. Otto punti dell’ala nel summenzionato parziale sono ossigeno puro e, dal 61-62 in avanti, è tutto un confronto di nervi, di giocate, di dettagli.

Quindi, perché Treviso perde? Perché la spinta energetica ed adrenalinica si esaurisce a quattro minuti dal gong. Esattamente quando la squadra, toccato il +5 (76-81) con uno dei rari lampi di Harrison, si fa rimontare dalla Openjobmetis.

Nemmeno i varesini sono perfetti, anzi lasciano qua e là tanti palloni e si espongono a possibili sorpassi: purtroppo su ogni penetrazione o gioco in post mancano quei piccoli centimetri decisivi, ossia il giusto gioco di polpastrelli di Mascolo o Bowman oppure la spaziatura per Paulicap per scaraventare il pallone nel canestro. Ecco quindi che sul -2 e con palla in mano Bowman non trova il bersaglio in entrata e sul fronte opposto il rimbalzo di Johnson costa carissimo – traduzione: possesso a quattro secondi e quinto fallo di Harrison.

Un errore in lunetta dell’ala lascia spazio per l’ultima speranza. Che non si concretizza a causa del tiro di Macura, lungo sul secondo ferro. Treviso chiude l’andata comunque con 14 punti, un buon risultato: mancano cinque vittorie per garantirsi la salvezza, un obiettivo alla portata. A patto, di correggere, nel girone di ritorno, questi errori nei finali di partita.—

 

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