Basket. Tvb, niente impresa a Masnago
A Masnago la Nutribullet risale dal meno 16, ma non basta. Sulla sirena Macura sbaglia la bomba per il supplementare
I dettagli fanno sempre la differenza, anche a Masnago.
Specie in uno sport tattico e tecnico come la pallacanestro in cui la minima distrazione o il particolare apparentemente insignificante può cambiare l’andamento o il risultato di una partita, come quella di domanica 12 gennaio. Chiedere per referenze a JP Macura, uno specialista del tiro pesante, che sulla sirena fallisce la sesta bomba su sette tentativi personali. Non è un tiro qualsiasi, quello dell’ex Tortona: era la tripla dell’overtime che però finisce stampata sul secondo ferro.
È così che si conclude il girone d’andata di TvB nel campionato 2024-25, con l’ennesima sensazione di amaro in bocca per quel che sarebbe potuto accadere e invece non si è verificato.
In fondo la Nutribullet osserverà la Coppa Italia in televisione per semplici dettagli. Come il fallo di Bowman nel finale di Sassari e i troppi errori decisivi compiuti negli ultimi due minuti di gara sul parquet varesino.
La cronaca
Dopo aver approcciato malissimo la gara (17-5 al 5°, 48-33 al 18°), Treviso era riuscita nell’incredibile impresa di riaprire una partita che pareva chiusa a doppia mandata all’intervallo. Merito della difesa di squadra e non solo, dell’energia di Torresani che è sempre più utile, dell’aggiunta di Jordan Caroline che non sarà mai Olisevicius ma sa aggiungere stazza in area e mani dolci al tiro, dei soliti Bowman e Paulicap che non si arrendono mai. Con questi meravigliosi protagonisti Tvb rovescia la metaforica frittata in un terzo quarto quasi incredibile.
Sulla seconda bomba di Johnson per il 61-45 al 22° in pochi avrebbero scommesso su un possibile ribaltone ospite. Invece con un potentissimo break di 0-17 la Nutribullet ci riesce: Vitucci con Caroline può riproporre i quintetti piccoli, da corsa, che tante soddisfazioni avevano regalato in precedenza e proprio l’ex Trento è il motore dell’ondata biancoceleste che trasforma la partita da un soliloquio lombardo in un prolungato testa a testa. Otto punti dell’ala nel summenzionato parziale sono ossigeno puro e, dal 61-62 in avanti, è tutto un confronto di nervi, di giocate, di dettagli.
Quindi, perché Treviso perde? Perché la spinta energetica ed adrenalinica si esaurisce a quattro minuti dal gong. Esattamente quando la squadra, toccato il +5 (76-81) con uno dei rari lampi di Harrison, si fa rimontare dalla Openjobmetis.
Nemmeno i varesini sono perfetti, anzi lasciano qua e là tanti palloni e si espongono a possibili sorpassi: purtroppo su ogni penetrazione o gioco in post mancano quei piccoli centimetri decisivi, ossia il giusto gioco di polpastrelli di Mascolo o Bowman oppure la spaziatura per Paulicap per scaraventare il pallone nel canestro. Ecco quindi che sul -2 e con palla in mano Bowman non trova il bersaglio in entrata e sul fronte opposto il rimbalzo di Johnson costa carissimo – traduzione: possesso a quattro secondi e quinto fallo di Harrison.
Un errore in lunetta dell’ala lascia spazio per l’ultima speranza. Che non si concretizza a causa del tiro di Macura, lungo sul secondo ferro. Treviso chiude l’andata comunque con 14 punti, un buon risultato: mancano cinque vittorie per garantirsi la salvezza, un obiettivo alla portata. A patto, di correggere, nel girone di ritorno, questi errori nei finali di partita.—
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