Banche, oggi tutti i conti passano a Intesa

Treviso, aziende preoccupate per la rinegoziazione dei debiti dopo lo “switch”. Nessun disagio per i clienti
DeMarchi Signoressa sede Banca Intesa ex Veneto Banca
DeMarchi Signoressa sede Banca Intesa ex Veneto Banca

TREVISO. Da oggi a lunedì in ogni filiale ex Veneto Banca o Popolare di Vicenza due addetti lavoreranno senza sosta, affiancati da 1.650 colleghi di Intesa e diretti dalla “war room” di Moncalieri (Torino), per attuare il passaggio dei clienti dalle vecchie popolari a Intesa. Numero di conto corrente, dati anagrafici, profili investitore, bancomat e carte di credito: entro lunedì mattina, quando gli sportelli riapriranno, dev’essere tutto pronto. Lo storico “switch” dovrebbe essere indolore per i risparmiatori, in compenso preoccupa le aziende.

Il presidente del Consorzio Veneto Garanzie (950 imprese socie con esposizioni in una delle due popolari per oltre 20 milioni di finanziamenti in essere), Mario Citron, segnala il rischio di alcune turbolenze. Per le aziende a inadempienza probabile il rischio è di non poter rinegoziare il debito: «A centinaia di imprese in questa situazione si deve dare la possibilità di superare la momentanea crisi attraverso nuovi accordi di ristrutturazione del debito, operazione che non può essere svolta solo dalla SgA, che non ha licenza bancaria, ma che potrebbe essere gestita con l’aiuto della stessa Intesa». Ma anche le aziende in bonis, cioè debitrici ma senza problemi di pagamento, potrebbero avere difficoltà nel mantenere in Intesa lo stesso credito che avevano con le due ex popolari (i criteri adottati per il rating erano diversi da istituto a istituto).

Sul tema ieri è intervenuto anche Roberto Ciambetti, presidente del consiglio regionale del Veneto: «La migrazione dei conti a Intesa San Paolo approvata in questo lungo fine settimana non si trasformi in una macelleria sociale con ricadute drammatiche nel tessuto socio-economico veneto. Se dopo la migrazione dei conti correnti di questo fine settimana Intesa San Paolo deciderà per una linea dura, metterà a rischio il tessuto socio-economico. Invece molte delle sofferenze possono essere recuperate, salvando i risparmiatori ma anche Intesa San Paolo e SgA, chiamata a gestire le sofferenze quando il governo, seppure con ritardo, adotterà il decreto attuativo a riguardo».

Chi non dovrebbe nemmeno accorgersi dello switch è il cliente “tradizionale”. Cambierà l’Iban del conto corrente, ma sarà Intesa a informare datore di lavoro e utenze. Carte di credito e di debito funzioneranno senza problemi. Il modulo degli assegni può essere utilizzato fino a esaurimento. Per i nuovi bancomat, invece, sono assicurati i prelievi fino a 250 euro da lunedì fino al ritiro del nuovo bancomat (da fare di persona in filiale, quasi tutti sono già pronti). Da oggi a lunedì sono possibili disfunzioni solo temporanee in determinati orari; fino a marzo la vecchia tessera funzionerà senza problemi ma entro quella data dovrà essere sostituita.

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