Appello per il cane Ercole: «Chiuso e ridotto pelle e ossa»
A San Giacomo di Veglia, un gruppo di cittadini denuncia le condizioni di Ercole, cane di 11 anni costretto a vivere nell’incuria. Il Comune: «Faremo gli opportuni approfondimenti»

Appello alle autorità per dare una vita dignitosa a Ercole, un cane di 11 anni che vive a San Giacomo di Veglia. «Sta chiuso in un bugigattolo, in mezzo alla sporcizia ed è ridotto pelle e ossa. Quando arrivano i controlli, il padrone lo libera e pulisce, poi tutto torna come prima».
La denuncia fatta da un gruppo di vittoriesi finora non ha prodotto risultati, nonostante una relazione di un’associazione di guardie cinofile e un intervento dei carabinieri a febbraio. Tanto che per trovare una soluzione, è stato costituito un gruppo di persone che si è rivolta alle istituzioni. Per sensibilizzare sul problema è stato pure affisso un cartello al distretto sociosanitario di piazza Foro Boario, dove si trova il servizio veterinario.
«Ercole è un vecchio cane nero di taglia grande», spiegano i residenti «che il proprietario tiene sempre chiuso in un tugurio, bloccato da una rete fermata, da una carriola piena di sassi. Perché nessuno delle autorità informate e delle associazioni coinvolte non ha fatto nulla per modificare la situazione?».
I Rangers volontari d’Europa, in una relazione del 6 febbraio, hanno riferito di aver ricevuto la richiesta di aiuto per l’animale. Lo stesso giorno era anche intervenuta una pattuglia dei carabinieri che si era prodigata per liberare il cane. Sul posto era stato chiamato un medico veterinario dell’Ulss 2 che, viste le condizioni di salute della povera bestia, lo aveva affidato alle cure del personale della clinica dell’ospedale veterinaria di Conegliano. Tutto sembrava risolto, ma Ercole dopo otto giorni è tornato nel suo tugurio ritrovando la situazione precedente.
«Abbiamo provato di tutto», raccontano i componenti del gruppo, «Enpa, vigili, guardia forestale, tutti a parole dicono che bisogna fare qualcosa, poi non succede nulla. Il proprietario arriva anche dopo quattro giorni per dargli da mangiare, il resto lo facciamo noi». Nelle scorse settimane è stata segnalata la situazione al Comune. «Il proprietario si è infuriato quando gli abbiamo proposto un aiuto. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con la sindaca Balliana, speriamo che qualcosa si muova».
Il comune ha annunciato che saranno fatti gli opportuni approfondimenti.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso