Anziana uccisa a Conegliano: gli assassini incastrati da videocamere e telefonate
I sopralluoghi in via XXVIII aprile, le telefonate con Enzo Lorenzon, le immagini delle telecamere nella zona del delitto. Sono queste le tracce che hanno portato i carabinieri alla gang di dominicani, assoldata per uccidere la 72enne Margherita Ceschin.
Stando a quanto emerso dalle indagini Lorenzon e Dileysi Lorenzo Guzman hanno pensato al piano criminale - tanto che la contestazione è omicidio premeditato - contattando poi gli intermediari Juan Maria Guzman (difeso dall’avvocato Fabio Crea) e un’altra donna, al momento non arrestata. Sarebbero stati loro a trovare gli esecutori dell’omicidio.
L’unico al momento noto - e in arresto - è Sergio Antonio Luciano Lorenzo, mentre gli altri due sono stati identificati dai carabinieri ma non ancora rintracciati.
Il primo elemento ad indirizzato le indagini sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza, che avevano immortalato due persone scavalcare la ringhiera del condominio, e dopo un’ora circa uscire scavalcandola ancora una volta. Poco prima avrebbero incontrato Sergio Antonio Lorenzo, arrivato a Conegliano in auto.
I volti dei due però non erano visibili dalla telecamera. Senza nomi l’unica speranza dei carabinieri e dei sostituti procuratori Anna Andreatta e Michele Permunian che hanno coordinato le indagini risiedeva nelle celle telefoniche. L’analisi dei contatti li ha portati in particolare a tre utenze telefoniche.
Tra queste una in particolare, nei giorni successivi, è diventata interessante. Intestata a Sernio Antonio Luciano Lorenzo, ha portato prima a Juan Maria Guzman. E qui arriva la svolta, perché dal suo cellulare risultano dei contatti telefonici con Enzo Lorenzon e la nuova compagna Dileysi Lorenzo Guzman.
A fornire ulteriori elementi le successive intercettazioni ambientali e telefoniche, in cui i membri della banda si raccomandavano di prestare attenzione. Le celle telefoniche hanno poi permesso di ricostruire anche i sopralluoghi eseguiti dalla banda nei giorni precedente all’omicidio. Inoltre proprio nel giorno dell’omicidio Enzo Lorenzon avrebbe incontrato Luciano Lorenzo.
Incredulità nelle comunità di Fiera e di Olmi per gli arresti del 41enne Juan Maria Guzman e del 38enne Sergio Antonio Luciano Lorenzo, incensurati. Entrambi di origine dominicana. Il primo residente a Treviso viveva con la compagna, e la figlia di lei.
I vicini lo descrivono come una persona, gentile e che salutava tutti con il sorriso stampato sul volto, mai si sarebbero immaginati un potenziale legame con l’omicidio di Ceschin e il possesso di stupefacenti.
Guzman lavorava come corriere, ha avuto due figli da una precedente relazione e un paio di mesi fa era tornato in Repubblica Dominicana per assistere la madre malata, poi deceduta.
Ieri, alle prime luci dell’alba, sotto casa sua si sono presentate due gazzelle dei carabinieri assistiti da agenti in borghese: pochissimi però si sono accorti dell’arresto perché non c’erano né sirene né lampeggianti accesi. La compagna, più che ben voluta dagli abitanti della sua stessa via, si sottrae ai microfoni anche per proteggere la figlia minorenne. A Fiera rimane l'incredulità.
Non c’è nessuna voglia di parlare nemmeno a casa di Sergio Luciano, considerato uno dei tre esecutori materiale dell’omicidio.
Al momento la compagna è assistita dai familiari mentre i vicini raccontano che verso le due e mezza di sabato mattina è avvenuto l’arresto.
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