Duemila animali salvati dal Cras di Treviso nel 2024

Il bilancio degli interventi degli operatori del Centro recupero animali Selvatici. Riccio e merlo le specie più soccorse. I maggiori pericoli derivano dagli sfalci

Mattia Toffoletto
La squadra del Cras della provincia di Treviso
La squadra del Cras della provincia di Treviso

Di recente è stato salvato un capriolo incastrato in un cancello a San Vendemiano: aveva ferite importanti, ma con una terapia rigenerativa si è riusciti a liberarlo in tempi brevi. Un altro capriolo, zona Valdobbiadene, è stato trovato, sempre poco tempo fa, con traumi da investimento d'auto: dopo 20 giorni è stato rimesso in libertà.

Il Cras (Centro recupero animali selvatici) della Provincia di Treviso ha soccorso e curato, nel 2024, 2.091 esemplari di 107 specie: le più frequenti, riccio europeo e merlo.

Ma tiene banco anzitutto l'allarme sfalci.

 

 «Nel 2024 abbiamo contato più casi di animali morti o con ferite importanti legati a operazioni di sfalcio, forse perché è piovuto di più e dunque si è dovuto tagliare di più», denuncia Marco Martini, veterinario del Cras, «si è trattato soprattutto di lepri e cuccioli di capriolo: invitiamo a prestare attenzione».

Nel 2024 il Cras - assistito dalla polizia provinciale: 13 agenti, da aprile quattro innesti - ha effettuato 1.805 interventi: 534 i ricci recuperati, 200 i merli, 172 le tortore dal collare e 115 i colombacci. Seguono 86 civette, 82 rondoni, 62 pipistrelli, 63 lepri, 51 caprioli, 50 gheppi, 47 germani reali, 37 pettirossi.

Nei recuperi, prevalgono i casi di debilitazione provocata da patologie: 688. Per traumi gli animali soccorsi sono risultati 465, legati alla giovane età (piccoli abbandonati) si sono contati 436 salvataggi. I casi di investimento stradale sono risultati 198, mentre si sono sommati 96 recuperi per animali incastrati (o caduti dalla canna fumaria).

Chiunque s'imbattesse in un animale selvatico in difficoltà è invitato a chiamare il Cras: risponderà h24, sette giorni su sette, al numero 320.4320671. 

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