Altre 37 telecamere, 16 con targa system: a Treviso attivi quasi 200 occhi elettronici

Piano di 446 mila euro in Regione. Sotto osservazione il borgo dei nomadi di Santa Bona e l’ingresso della caserma Serena
PASSERINI TREVISO NUOVE TELECAMERE INSTALLATE IN CITTA', IN FOTO DI FRONTE AL BESTA agenzia fotografica fotofilm
PASSERINI TREVISO NUOVE TELECAMERE INSTALLATE IN CITTA', IN FOTO DI FRONTE AL BESTA agenzia fotografica fotofilm

TREVISO. Altri 37 occhi elettronici sulla città. Il piano da 446 mila euro è stato inoltrato al ministero in attesa di un potenziale finanziamento, ma progetti e rilievi sono già fatti ed è tutto pronto per l’installazione, compresi 150 mila euro per iniziare.

Il piano prevede 21 nuove telecamere telecomandate di tipo “classico”, ovvero deputate al controllo di aree urbane, e 16 telecamere con targa system ovvero il sistema che permette di individuare subito – oltre ai transiti – anche assicurazioni assenti o revisioni scadute.

Non sfugge che due dei nuovi occhi elettronici controlleranno una ad una le macchine in transito nei pressi di Borgo Capriolo, complesso di case Ater che da più di vent’anni è diventato uno dei principali rioni di residenza della famiglie (ex) nomadi trevigiane.

La mappa

Gli occhi sulla città

Oggi su Treviso vigilano la bellezza di 94 telecamere “dome”; 34 telecamere fisse in ambito viario; 24 varchi di lettura targhe. Quindi 152 occhi elettronici che con il nuovo piano (37 telecamere), più le videocamere mobili di cui intende dotarsi il comando di polizia locale, diventeranno circa 200. Altro che Grande fratello.

Il controllo si fa sempre più minuzioso, e dal centro storico – per anni al centro della polemica sulla sicurezza e il degrado – anno dopo anno di sta allargando sempre più alla periferia andando a riprendere aree teatro di incidenti, danneggiamenti, furti.

Le nuove 21 telecamere fisse, a monitorare le aree, saranno in via Fonderia, in piazza Martiri Belfiore, in via Salsa, in viale Francia, alla rotatoria di San Liberale, in via Santa Bona Nuova, nell’area parcheggio di viale Michelangelo, in viale della Serenissima vicino al Cerd e vicino alla Dogana, vicino al park dell’aeroporto, in piazza Duomo, piazza Trentin, piazzetta San Parisio, davanti al Teatro Comunale e al Tribunale.

Il comandante Andrea Gallo
Il comandante Andrea Gallo

Più due telecamere in due luoghi particolarmente sensibili: l’ingresso della caserma Serena di via Pindemonte, ovvero l’hub ministeriale di accoglienza migranti; e i giardinetti di Borgo Capriolo, rione Ater da quasi trent’anni ormai diventato una delle principali zone di residenza dei nomadi.

Lungo la strada

«Un vero controllo del territorio, anche a fini di polizia giudiziaria, non può prescindere dal controllo del traffico circolante», scrive il piano redatto dal comandante della polizia locale Gallo.

Di qui l’aggiunta, alle 21 telecamere fisse, di altri 16 varchi videocontrollati e dotati di targa system. Terranno sotto osservazione tutti i transiti sul Put (in viale Tasso), alla rotatoria di via Sarpi a Santa Maria del Sile, davanti all’aeroporto, in viale Serenissima (sia Cerd che Dogana), al bivio di Fiera.

Poi, come nel caso delle telecamere fisse, ecco altri due luoghi particolarmente significativi: via Pisa, a poca distanza dal grattacielo e dai parcheggi dove sono stati frequenti anche fenomeni di degrado, e sulla via di ingresso da Santa Bona a Borgo Capriolo, ovvero la strada percorsa da tutti i mezzi che vanno e vengono dalle abitazioni Ater citate pocanzi. Di fatto, impossibile negare che l’area – un po’ terra di nessuno – diventi ora una osservata speciale. E non a caso. —



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