Aggredisce i titolari in azienda «Meritavano di morire tutti»

Allegranzi Farra di Soligo aggressione Falegnameria Mantese SRL Sindaco Farra di Soligo
Allegranzi Farra di Soligo aggressione Falegnameria Mantese SRL Sindaco Farra di Soligo

FARRA DI SOLIGO. «Avrebbero meritato di morire tutti»: queste le urla in tribunale ieri mattina di N.M, il marocchino 30enne responsabile degli atti violenti di giovedì pomeriggio alla Mantese Legnami di Col San Martino.

“SHOW” IN AULA

Non rinnega nulla di quello che ha fatto, dunque, l’operaio classe ‘89 per cui ieri il gip, nel corso di una movimentata udienza, ha convalidato l’arresto per il marocchino finito ai domiciliari che sconterà a Varese, dove l’uomo risulta residente. Pare infatti che negli ultimi mesi, forse da qualche anno, N.M. fosse ospite nell'appartamento di Soligo del fratello, senza però aver mai aggiornato i propri documenti. Rinviato, su richiesta dell'avvocato difensore, il processo per direttissima, mentre sono in corso da parte del Prefetto valutazioni che potrebbero portare all’espulsione del magrebino dal nostro Paese. Paura, ma allo stesso tempo voglia di andare avanti e dimenticare quanto accaduto meno di 24 ore prima, è quanto esprimono i titolari della ditta di Col San Martino, il giorno dopo che il loro dipendente, assunto da soli due giorni tramite un’agenzia interinale, aveva cercato di aggredire l’ artigiano e chiunque lo ostacolasse. Nel piazzale della ditta, ieri, di quanto successo giovedì, rimaneva solo qualche pezzo di vetro dei cristalli delle auto rotti dal 30enne extracomunitario che, accecato dall’ira, aveva poi ha cercato di aggredire i presenti, brandendo una motosega e gridando più volte: «Vi taglio la testa».

«MIO PAPà BASTONATO»

«Sono stato buttato a terra più volte, ed anche mio padre ottantenne è stato preso a bastonate - racconta ancora sotto schock Mirco Mantese, titolare della falegnameria assieme al cugino Giovanni - una mezz’ora che non dimenticherò mai. La paura è che possano esserci ritorsioni: per questo ho avuto paura a denunciare». Anche il socio e cugino Giovanni Mantese vuole dimenticare presto questa brutta vicenda aggiungendo: «Sono sicuro che la giustizia farà il suo corso. Non vogliamo, comunque, vengano fatte speculazioni su questa storia». Erano circa le 16.30 di giovedì quando il marocchino ed un altro operaio, sono venuti alle mani. Subito i colleghi sono accorsi, ma quando gli animi sembravano essersi placati, N.M. ha impugnato una lunga punta da trapano assestando un colpo in testa a Giovanni Mantese, per poi prendersela con le auto parcheggiate. Presa in mano una motosega poi, il 30enne ha iniziato a rincorrere l’artigiano con cui era nato il diverbio, ed a prendersela con tutti coloro che cercavano di ostacolarlo nel suo intento: anche un carabiniere, giunto pochi minuti dopo la chiamata di uno dei titolari, è stato preso a calci dal marocchino, che in quegli attimi frenetici si è procurato diversi tagli e lesioni a mani e braccia.

SOLIDARIETà DEL SINDACO

Una giornata di pura follia, che si è conclusa con alcuni punti di sutura per Giovanni Mantese, ed una frattura al polso per un altro operaio. N.M., dopo esser stato riportato alla ragione, è stato trasportato all’Ospedale di Conegliano e preso poi in carico dall'Arma. Numerosi i messaggi di solidarietà giunti in queste ore alla famiglia Mantese: in primis quelli del sindaco di Farra di Soligo, Mattia Perencin: «Auspico una pena esemplare per questo soggetto». «Sono vicino ai Mantese - le parole del consigliere Regionale Alberto Villanova - una tragedia è stata sfiorata. Atto che svilisce chi quì in Veneto si è integrato». —

R. M.

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