Ferito nella rissa a Treviso, perquisizioni della polizia a casa di 8 giovani
L’accoltellamento di via Castelmenardo a Treviso ha lasciato un 22enne in terapia intensiva. Otto giovani, sei dei quali minorenni, sono indagati per tentato omicidio. Alle prime luci dell’alba le perquisizioni
«Noi ragazzini giriamo armati, coltello e anche altro». «Io mi son fatto fare un finto porto d’armi, l’ho pagato 100 euro».
Fossero spacconate, menzogne per apparire ancor più “gang” di quanto già non siano, ieri le parole pronunciate da alcuni ragazzini trevigiani intervistati dalla trasmissione “Fuori dal Coro” dopo l’aggressione di via Castelmenardo hanno dato uno spaccato che ha lasciato molti a bocca aperta e alimentato parecchi malumori in città.
«Non abbiamo paura» hanno detto altri, col volto oscurato. Sono ragazze e ragazzi, molti ancora minorenni, altri appena maggiorenni, italiani e stranieri di seconda generazione. Sfrontati come si sono dimostrati i tanti identificati dopo la violenta aggressione della settimana scorsa le cui autrici sarebbero due ragazze.
«La colpevole? Trovatevela voi» avrebbero detto agli agenti che chiedevano chi avesse sferrato il colpo al collo del 22enne.
E quella stessa sfrontatezza da malavita di strada hanno voluto replicarla anche davanti alle telecamere. Realtà o ruolo? Difficile dirlo, anche se sempre più spesso le forze dell’ordine nel corso dei controlli trovano ragazzi, anche giovanissimi, con la lama in tasca.
I controlli a tappeto
È passata una settimana dalla rissa in via Castelmenardo. Dieci ad oggi i giovani, per metà minori, indagati per reati che vanno dal tentato omicidio alla rapina.
L’attività investigativa della polizia consentirà di chiarire in che misura i ragazzi e le ragazze presenti quella sera abbiano partecipato all’aggressione ma mentre proseguono le indagini si cerca di fare prevenzione.
Sabato scorso fra la stazione Mom e piazza Borsa sono stati oltre 200 i giovani e giovanissimi identificati dalle forze dell’ordine. Un’attività massiccia proseguita anche negli ultimi giorni con varie identificazioni in via Collalto (altra zona rossa) teatro di un’altra rissa nel fine settimana.
Le condizioni della vittima
Il 22enne ferito in via Castelmenardo rimane steso in Terapia intensiva al Ca’Foncello di Treviso. Le sue condizioni sono ancora gravissime, ma cominciano ad intravvedersi dei lievi miglioramenti: ieri il giovane, che è ancora attaccato alle macchine, ha mosso la bocca.
Un movimento impercettibile, ma che rappresenta un segno di speranza per la sua mamma.
«Temo le parole dei medici, perché sono sempre molto realistiche e la situazione è ancora critica», spiega la donna, «ma ci sono stati dei piccoli passi avanti. La respirazione è ancora meccanica, ma grazie alle cure la speranza è che presto torni ad essere autonomo».
Poi la donna lancia un appello: «Mi auguro che la storia di mio figlio possa essere un esempio per tutti i giovani che sono caduti nella trappola della droga e dell’alcol. A loro dico di smettere, di farsi aiutare e di disintossicarsi. Solo così potranno salvarsi». La donna nei giorni scorsi si è rivolta ad un legale: «Voglio giustizia per mio figlio, chi ha sbagliato deve pagare».
Le perquisizioni
Sono scattate alle prime ore di questa mattina, giovedì 19 dicembre, una serie di perquisizioni da parte della Squadra Mobile della questura di Treviso nei confronti di otto giovani, di età compresa tra i 16 e i 19 anni, accusati di tentato omicidio.
Tra gli otto giovani sottoposti a indagine, sei risultano essere minorenni. Secondo quanto riportato dagli inquirenti, il numero totale dei coinvolti nelle indagini è salito a dieci. La vittima, un ragazzo di 22 anni, è stata colpita gravemente al collo con un fendente inferto utilizzando una bottiglia rotta.
La polizia continua a lavorare sul caso per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti e individuare le responsabilità dei partecipanti alla rissa.
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