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Samba por Trieste, la voce di Eloisa era un incantesimo
Le loro mani erano intrecciate: «Andiamo?»
Viaggiando verso Jesolo: io e le auto di papà
Un infarto sospetto e il dottor Dalla (detto Migliabecco)
Il destino di Gilda che temeva i fucili, gli spari e i tuoni
Dritto in porta per segnare il goal dei sogni
Il Cannibale in volata tra l’ingresso e il salotto
Su quel corpo fissò il suo punto di non ritorno
Quell’estate un gelato valeva più di un bacio
Alla bambina sfuggì il palloncino. E Dio creò il mondo
La famiglia del professore e gli zingari fieri
Come stelle, nel buio brillavano lacrime invisibili
C’era lo spettro di Tervuren nelle notti più buie
La porta si aprì e lui sentì profumo di gelsomino
L’amico fortunato era il ritratto della felicità